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Alice Mail: phishing, spam e ricezione mail, ecco le soluzioni

Nonostante sia molto pratico e versatile, l’indirizzo di posta di Alice Mail possiede problematiche di spam o email di posta indesiderata assieme a possibili limitazioni nell’invio o ricezione di posta. Le soluzioni, tuttavia, sono semplici ed efficaci

Alice Mail viene considerato uno degli indirizzi di posta elettronica più utilizzati dagli internettiani italiani. Poiché, al pari di Hotmail, Virgilio e Google, è un’alternativa valida e anche molto pratica. Sebbene, molto spesso si verifichino delle difficoltà in merito allo spam e phishing, nonché problemi nelle ricezioni di email. Nell’ultimo caso può diventare difficoltoso visto che l’invio di grossi pdf o documenti ufficiali vengono effettuati tramite email. Nell’eventualità in cui nella nostra Alice Mail non si ricevano email o siamo impossibilitati ad inviarle, il problema può essere riconducibile alle black list. Può infatti essere molto probabile che il nostro indirizzo, o quello da cui non riceviamo email, sia stato inserito nelle liste nere degli indirizzi Ip considerati spam. Tale elenco viene limitato da software anti-spam, consultati anche dai provider di Alice, che vanno a bloccare ogni mail in uscita e in entrata. Il destinatario dunque non riceve la nostra missiva, né noi potremmo inviarne.

Phishing: come contrastarlo

Selettivi in maniera ottimale, i provider usufruiti da Alice mail sono i servizi Sorbs, capaci di filtrare lo spam consultando spesso siti web quali spamhaus.org, ipremoval.sms.symantec.com, cbl.abuseat.org oppure psbl.surriel.com. Dunque, nel caso in cui qualche indirizzo si trovi tra questi elenchi, è in black list. Per rimediare, basta richiedere la rimozione del proprio indirizzo Ip dall’elenco che avverrà entro 48 ore dalla richiesta. A differenza del phishing, in cui si parla di mail di spam o truffe che vengono riscontrate nella posta in arrivo, piuttosto che in quella indesiderata. Sono spesso mail con mittente istituti di credito (assolutamente finti), in cui vengono chiesti dati con motivi validi ma poco chiari. Anche solo aprendo l’email si può incorrere in furti di identità, di codici personali o password.

Per evitare tale fuga di dati, basta saper riconoscere gli spam e evitarli. Innanzitutto il contenuto delle mail sono spesso privi di nome e cognome o dati specifici, ma piuttosto generici con errori di grammatica. Altra caratteristica riguarda anche link inseriti per verificare “cambio password”, “problemi con accesso”, “offerte a scadenza”. Conviene sempre sia confrontare i link con il sito ufficiale, sia evitare totalmente il sito nel testo. Da premettere che nessuna banca, istituti assicurativi o enti monetari, chiedono dati personali, anagrafici, password o bonifici via email se non previa telefonico avviso oppure tramite posta tradizionale. Anzi, al momento della ricezione di questa tipologia di posta elettronica, bisogna segnalare lo spam e chiedere informazioni di conferma all’istituto mittente.

Redazione LiberaVeneto

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