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Salute

Demenza, gli sbalzi d’umore possono essere un campanello d’allarme da non sottovalutare: ecco quando devi preoccuparti

Demenza, ecco quando gli sbalzi d’umore iniziano a essere un chiaro segnale che è necessario adottare determinate misure.

La demenza è un problema comune di molte persone anziane (ma ovviamente non per tutti è così) che, giunte a una certa età, iniziano ad avere dei problemi molto seri nel ricordare anche le cose più semplici.

Demenza, i segni che devi prendere provvedimenti-liberaveneto.it

Non è una situazione piacevole, né per la persona che la vive, né per le persone che sono accanto a chi ne è affetto. Non essere riconosciuti da una persona cara è un grande dolore, ma al contempo è importante continuare a starle vicino e supportarla, facendole sentire tutto l’affetto possibile.

Di solito, la demenza inizia a dare i primi sintomi intorno ai 65 anni, e nel 50% dei casi è una delle cause di ricovero. Questo però non è un percorso scontato, non è parte di un invecchiamento normale, nel senso che non tutti gli anziani soffrono di demenza, ritenuta vera e propria malattia. Non a caso, vi sono persone di più di 100 anni che hanno una mente perfettamente lucida. La demenza riguarda soprattutto l’aspetto della memoria e non ha a che fare con il delirio, che invece colpisce l’attenzione di una persona.

Demenza, quando gli sbalzi d’umore segnalano che è il caso di preoccuparsi

Sono diversi i segnali che chi soffre di demenza manifesta, ed è importante prestarvi attenzione, non sottovalutandoli.

Demenza, i segnali che è il momento di far qualcosa-liberaveneto.it

Ad avere un ruolo chiave nei segnali che indicano che la persona soffre di demenza ci sono gli sbalzi d’umore. Può succedere, infatti, che chi ne è affetto si mostri o molto triste o molto felice senza motivo. Dunque, il paziente può piangere o ridere irrefrenabilmente e in questi contesti, l’unica cosa da fare è tentare di calmarlo.

Si tratta di sbalzi d’umore che diventano sempre più veloci, e questo può innervosire chi sta loro accanto. Ecco perché è fondamentale essere molto pazienti, perché si tratta di cambiamenti di umore legati alla patologia. Non bisogna mai pensare che se la persona che soffre di demenza si rivolge a noi in tono aggressivo/offensivo ce l’abbia con noi, anzi. Quindi, reagendo con calma e dolcezza, si può disinnescare il problema.

Bisogna tenere a mente che i malati di demenza possono scordare perché hanno riso tanto (che di solito non è un problema) o perché si sono infuriati altrettanto. Questo potrebbe sconvolgerli, per cui è importante star loro vicino.

Anna Di Donato

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