Ritorna in campo politico l’ex presidente degli Usa Barack Obama che, negli ultimi giorni, ha intrapreso una tournée elettorale nel New Jersey e in Virginia. Obama è difatti tornato a fare comizi per sostenere i candidati democratici per la carica di governatore dei due stati. Tuttavia, la sua presenza ha scatenato la folla soprattutto per via delle sue carismatiche e ben ampie opinioni: «Sveglia, siamo nel 21° secolo, non nell’Ottocento. La politica di oggi è incredibile, dovevamo essercene sbarazzati da tanto tempo!», ha azzardato in maniera lieve contro l’attuale presidente Usa Donald Trump, a capo della nazione già da un anno.
Inoltre ha anche aggiunto: «Si può mandare un messaggio al Paese e al mondo, quello che respingiamo la politica delle divisioni, respingiamo la politica della paura». Ad aggiungere la sua opinione è Newark che ha spiegato come: «Chi vince le elezioni dividendo la gente, non potrà poi governarla. E non potrà unirla successivamente. In gioco c’è la nostra democrazia. Molte delle cose che vediamo oggi, pensavamo di averle risolte. È come guardare a 50 anni fa. Siamo nel ventunesimo secolo, non nel diciannovesimo».
Anche Bush a sostegno dei democratici
Dopo il New Jersey, Obama si è recato in Virginia a sostegno del candidato democratico Ralph Northam, considerato da lui come «qualcuno di cui sarete orgogliosi. La politica sta infettando le nostre comunità invece di rappresentare i nostri valori. Si cerca di demonizzare chi ha buone idee», aggiunge Obama, sgridando i democratici in vista delle elezioni del 7 novembre in vari stati e delle elezioni di medio termine il prossimo anno. «Qualche volta sono pigri: la posta in gioco è alta e non consente di essere addormentati e pigri». Poco dopo la folla ha cominciato ad acclamare un imbarazzatissimo ex presidente gridando: «More four years!» letteralmente «altri 4 anni».
Poco dopo le parole di Obama, anche George W Bush decide di dire la sua in un intervento a New York, lanciando un duro monito contro l’attuale tycoon americano: «L’intolleranza sembra rinvigorita. La nostra politica appare più vulnerabile alle teorie del complotto e ad invenzioni totali», ha detto l’ex presidente nel discorso tenuto al Bush Institute di New York.
«L’intolleranza, in qualsiasi forma, è blasfemia per i valori americani. Vuol dire che l’identità stessa della nostra nazione dipende dalla trasmissione degli ideali di civiltà alle prossime generazioni. Abbiamo bisogno di nuova enfasi sull’insegnamento dell’educazione civica nelle scuole. Il bullismo e il pregiudizio nella nostra vita pubblica definisce i toni, consente crudeltà e intolleranza», ha concluso Bush.
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