Baby pensioni: come funziona lo strumento più desiderato

A cosa si fa riferimento al momento in cui si parla di baby pensioni? Ecco tutto ciò che c’è da sapere su questo argomento.

Dal primo gennaio del 2022 sono stati emessi in pagamento 334.078 prestazioni pensionistiche le quali sono state liquidate da 42 anni o anche di più. Sono queste delle pensioni pagate a coloro che sono andati in pensione nel 1980 o anche prima. Insomma, si parla di più di 5,5 milioni e mezzo di pensioni che hanno una durata maggiore di 20 anni.

Cosa sono le baby pensioni
L’età pensionabile- liberaveneto.it 20240123

Questo è ciò che emerge in occasione dell’undicesimo rapporto su bilancio del sistema previdenziale italiano messo in piedi dagli itinerari previdenziali. Ma vediamo insieme di cosa stiamo parlando e che cosa sono le baby pensioni.

Baby pensioni, tutto ciò che c’è da sapere su questo argomento

Andando a scendere nel dettaglio, l’assegno delle pensioni più antiche sono 294.093, ossia il 2,1% del totale delle pensioni in vigore tra cui 241.059 donne e 53.034 uomini.

Cosa sono le baby pensioni
Le pensioni dopo le varie riforme- liberaveneto.it

Si tratta di numeri abbastanza alti anche se in totale si è registrato un calo a differenza del 2022, periodo in cui le prestazioni di durata 40ennale erano circa 400 mila. Se si prende in considerazione il fatto che le prestazioni corrette sul profilo attuale dovrebbe dovrebbero essere legate alla durata della vita contributiva, si è evidenziato un record che fa riflettere sulla criticità del sistema.

Tramite il report, è stato possibile ricavare alcuni indicatori importanti riguarda l’evoluzione della norma italiana nel settore pensionistico e gli effetti che sono stati prodotti dalle varie leggi riguardo alla spesa pubblica del paese. Il presidente del centro studio e ricerca itinerari previdenziali, Alberto Brambilla, ha spiegato che attraverso la riforma Monti- Fornero si è passati ad una rigidità molto più eccessiva. Infatti, tra il 1965 e il 1990 i decisori politici hanno perso di vista il rapporto tra prestazioni e contributi, andando ad utilizzare dei requisiti eccessivi che vanno ad appesantire il welfare italiano.

Un argomento su cui ha dato la sua opinione anche Brambilla il quale ha fatto una riflessione su quelle che sono le aspettative di vita degli italiani e anche i calcoli economici legati alle pensioni.

Brambilla continua affermando che molto spesso gli italiani si lamentano poiché l’età pensionabile è molto più alta di quella del passato. Un’affermazione vera anche se tutto ciò accade perché si vive di più e quindi bisogna agire di conseguenza rispettando anche i più giovani. Ed è per questo motivo che non bisogna puntare il dito contro coloro che hanno potuto beneficiare.

Impostazioni privacy