Il conduttore si è raccontato ora che all’orizzonte c’è il ritorno in tv. Oggi è uno dei volti più amati, nonostante prima facesse tutt’altro.
Ad inizio novembre ha archiviato la tredicesima stagione di Tale e quale show, ora Carlo Conti è pronto a tornare in palinsesto con Tali e quali. Proprio in occasione del suo rientro sul piccolo schermo, il conduttore ha ripercorso le tappe che lo hanno portato al successo. Il 62enne si rivede molto nei concorrenti della sua trasmissione, sconosciuti che sognano la luce dei riflettori: “Anche se il mio desiderio era quello di tentare una vera carriera in TV o comunque nel mondo dello spettacolo”.
Prima di debuttare con la trasmissione Un ciak per artisti domani nel 1982 su Teleregione Toscana, il presentatore era impegnato in un ambito totalmente differente. Così come le persone che si presentano per vestire i panni dei loro cantanti preferiti, anche lui un tempo desiderava ardentemente di sfondare: “Tali e quali è la versione del mio programma dove a imitare i grandi della musica non sono personaggi famosi ma gente che non ha nulla a che vedere con il mondo dello spettacolo: un po’ come ero io”.
Il mestiere di Carlo Conti prima della fama in tv: “Non faceva per me, lasciare fu un rischio”
Dal 13 gennaio Carlo Conti è di nuovo in televisione con Tali e quali, i suoi affezionatissimi telespettatori non vedono l’ora di scoprire cosa succederà nella quarta edizione dello spin-off di Tale e quale show. Ad esibirsi in questa particolare versione del format non sono personaggi famosi ma concorrenti sconosciuti. “Non hanno nulla a che vedere col mondo dello spettacolo”, ha confermato il conduttore ricordando il regolamento della trasmissione ai microfoni di DiPiùTV.
Nell’intervista ha sottolineato come si rispecchi molto nella loro situazione: “Sono un po’ come me, quando ero un semplice impiegato di banca che sognava di stare su un palcoscenico. Anche se il mio desiderio era quello di tentare una vera carriera in TV o comunque nel mondo dello spettacolo. Loro invece decidono di ‘buttarsi’ per una sera e sfidarsi in una gara di imitazioni, davanti a milioni di telespettatori, e tornare poi alla loro vita di tutti i giorni”.
Della sua vita precedente, comunque, non rimpiange nulla: “Quel lavoro è durato tre anni: ho cercato di resistere il più possibile, ma stare in un ufficio non faceva per me e alla fine mi sono licenziato, puntando tutto sullo spettacolo. È stato un rischio, ma il tempo mi ha dato ragione”.
