Hai molti debiti col Fisco? Buone notizie: questa nuova legge è pensata apposta per difenderti. Ecco come funziona e come sfruttarla.
Purtroppo, anche il contribuente più onesto può ritrovarsi sommerso dai debiti. Chi ha uno stipendio basso può ritrovarsi a rischio pignoramento molto rapidamente. Ironicamente è proprio chi viene pagato a dover temere il debito, visto che il nullatenente non ha niente da perdere. Nella speranza di ripulire la propria situazione debitoria, la domanda che sorge spontanea è: è possibile cancellare il debito con Fisco e privati? La risposta è complessa, e va chiarita in più passaggi.
Esiste una procedura di sovraindebitamento, una volta nota come legge salvasuicidi. Questa permette a chi non ha introiti sufficienti a soddisfare i creditori (che sia l’Agenzia delle Entrate o privati) di eliminare gli obblighi. La Legge sul Sovraindebitamento propone una serie di disposizioni che i giudici possono sfruttare per cancellare i debiti accumulati da un creditore, senza necessità di pagare nulla.
Bisogna chiarire, però, che questa è una soluzione estrema, riservata solo in caso il debitore non abbia oggettivamente modo di saldare il debito. Questo, quindi, dev’essere disoccupato e non avere un patrimonio pignorabile, e in generale non avere la capacità di trovare un’occupazione (come gente che sopravvive con la pensione sociale dallo Stato).
Un esempio pratico, basato su un provvedimento del Tribunale di Lucca: la procedura è stata basata sui redditi futuri del debitore, che aveva uno stipendio (basso) da cuoco. Il giudice ha concluso con un piano di rateizzazione di una piccola parte del debito: nei sei mesi successivi il debitore avrebbe dovuto pagare 500 euro al mese all’Agenzia delle Entrate. Fatto questo, il suo debito rimanente (pari a quasi 400.000 euro totali) sarebbe stato annullato.
Debiti col Fisco, Legge sul Sovraindebitamento: le eccezioni
La Legge sul Sovraindebitamento non corrisponde necessariamente alla cancellazione istantanea del debito, come vediamo nell’esempio di sopra. Nello specifico, se il debitore ha una proprietà che non basta a soddisfare i debiti, il giudice concede un taglio un debito fino all’80%. Il debito rimanente dovrà essere fornito tramite stipendio o immobile, dando qualcosa al creditore. Una volta fatto questo, si procederà all’esdebitazione finale del debitore, risolvendo tutti i problemi di debiti.
La procedura può essere richiesta quando i debiti non sono collegati al lavoro. Devono quindi derivare da obbligazioni personali. Il contribuente dovrà rivolgersi a un Organismo di Composizione della Crisi e a un avvocato per poter procedere. Una volta fatto il programma di liquidazione del patrimonio viene depositato in tribunale con convalida del giudice. Questo dovrà verificare che il debitore sia meritevole dell’esdebitazione. Questo vuol dire che l’indebitamento non dev’essere conseguenza di comportamento doloso o colpevole in altro modo.
