Occhio all’ultima pericolosa truffa che promette sconti pazzeschi sulle bollette. Se vi chiamano, non dite mai ‘SÌ’ al telefono.
Il caro vita e i costi sempre più elevati stanno spingendo i consumatori a cercare metodi di risparmio per poter arrivare più agevolmente a fine mese dal punto di vista economico. In particolare parlando delle bollette, con i costi per luce e gas che stanno raggiugnendo cifre elevatissime e molte volte non sostenibili dalle famiglie più in difficoltà. Si tratta di un fenomeno sempre più comune, che è finito nel mirino anche dei criminali.
Di recente, infatti, stanno aumentando le segnalazioni in merito ad una nuova truffa telefonica che ha un principio molto semplice: il risparmio sulle bollette. C’è una voce che parla di alcune offerte e della possibilità di godere di sconti pazzeschi sul costo finale da versare per luce e gas. Basta dire ‘SÌ’ al telefono e, all’apparenza, si entra a far parte di questo giro di promozioni uniche. Ma in realtà si tratta di una truffa pericolosissima, ecco come riconoscerla e difendersi.
La truffa degli sconti sulle bollette: quando non dire ‘SÌ’ al telefono
Una truffa in piena regola e che sta già colpendo centinaia di italiani su tutto il territorio. Alcuni presunti call-center stanno contattando persone che vivono da sole e intere famiglie con l’obiettivo di offrire loro sconti pazzeschi sulla bolletta di luce e gas. Viene definita la truffa del ‘SÌ’, proprio perché basta una semplice risposta affermativa per far scattare il meccanismo vero e proprio.
Il tutto si basa su una normativa che prevede che il contratto di fornitura possa essere concluso telefonicamente. L’importante è che il tutto venga registrato con il consenso verbale del cliente. E che la copia scritta del contratto venga spedita entro 10 giorno. Parliamo di una legge che inevitabilmente va a facilitare i raggiri di questo tipo, e molti si chiedono come mai il Governo non sia ancora intervenuto.
Per questa truffa nel dettaglio, vengono poste domande a cui è facile rispondere ‘SÌ’. Come per esempio “È lei il titolare della fornitura?” oppure “Lei vuole risparmiare sulla bolletta?“. Così si può registrare il sì del consumatore e procedere a cambi di fornitura senza il consenso reale.
Per potersi difendere al meglio, la prima cosa da fare è cercare di fornire risposte più generiche che esulano dal ‘SÌ’. Anche solo un esatto o un “non sono interessato” possono bastare. Vi consigliamo poi di rimanere informati e aggiornati sulle vostre condizioni contrattuali e di essere diffidenti quando si ricevono chiamate dai call-center.