Pensione minima e Assegno di Inclusione: arriva il chiarimento perchè troppi stanno sbagliando

L’INPS ha pubblicato un chiarimento sull’importo di pensione minima e assegno di inclusione, per fare luce su alcuni aspetti.

La novità dell’Assegno di inclusione porta anche tantissime domande e quindi la compatibilità del beneficio con altri redditi, primo fra tutti la pensione.

pensione minima e Assegno di Inclusione
Pensione minima e Assegno di Inclusione sono compatibili? (liberaveneto.it)

Prima con il Reddito di cittadinanza c’era da un lato il RDC in forma tradizionale e dall’altra invece c’era la Pensione di cittadinanza che veniva erogata unicamente ai pensionati in aggiunta quindi al loro reddito. Ora, con l’unificazione di tutti sotto un’unica voce, i pensionati vogliono capire cosa accadrà e quanto spetta.

L’ADI parte a gennaio 2024, quindi è un’assoluta novità e si può dire come sostituto del beneficio precedente, sia nelle modalità di erogazione e d’uso ma anche nel tipo di contributi. Per il RDC l’importo massimo che una persona poteva ottenere da sola e senza reddito era di 780 euro, costituiti da un lato dall’inclusione al reddito e dall’altra da un beneficio per mutuo o affitto di casa.

Assegno di Inclusione e Pensione minima sono compatibili?

I pensionati che avevano l’aggiunta invece potevano beneficiare di un importo minore. Il tutto, come per l’ADI, sempre in previsione dell’integrazione che si va a determinare sulla pensione. Per fare un calcolo “a occhio” quindi non matematicamente preciso, molti hanno pensato alla questione minime che sono state innalzate a 614 euro, essendo questo importo aggiornato, spetta effettivamente anche al pensionato l’ADI?

Il problema sorge perché il contributo previsto per i pensionati con l’Assegno di Inclusione è il medesimo che per gli altri soggetti, tuttavia quello destinato all’affitto di casa è più basso.

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Arriva il chiarimento INPS per i pensionati (liberaveneto.it)

Per ottenerlo serve avere un ISEE entro i 9360 euro, quindi un reddito personale (non ISEE ma reddito vero e proprio cioè pensione, stipendio e simili) entro i 6000 euro se da solo, oppure moltiplicato per la scala di equivalenza corrispondente, 7360 per coloro che superano i 67 anni di età. La misura sostanzialmente è compatibile con la pensione minima ma in realtà per un soggetto che non ha un ISEE ancora più basso, dato quindi da spese molto elevate che gravano sul risultato finale della condizione economica, risulterà essere un’integrazione minima.

Quindi, è possibile effettivamente avere un sostegno economico, entro specifici limiti, ma sempre considerando che questi comunque non porteranno ad ottenere la cifra massima perché quella viene destinata ai casi in cui il reddito è pari a zero, se invece c’è comunque un’entrata, bisogna calcolare la differenza rispetto a quello che è il proprio introito principale. Questo per chiarire ed evitare che molti aspettano cifre ben superiori a quella che sarà poi la realtà dei fatti.

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