Sei convinto che queste parole siano inglesi, ma ecco la verità: se le dici fai una figuraccia

Ci sono delle parole che sembrano inglesi ma in realtà non è così. Ecco di quali si tratta e perché è importante che tu sappia l’origine.

L’Italiano è una lingua molto antica e oggi è contaminata da tanti prestiti di origine straniera. Molte parole di uso comune, infatti, sono presi dalla lingua francese (più prossima alla nostra) e da quella inglese. Se pensiamo, per esempio, a termini come smartphone, computer, garage, per non parlare di Internet, social network e molte parole che sono di origine informatica e che non hanno una traduzione italiana.

Parole che sembrano inglesi ma non lo sono
Alcune parole che usiamo non sono inglesi (liberaveneto.it)

Il motivo per cui tante parole che usiamo sono soprattutto inglesi è perché quest’ultima è la lingua più parlata al mondo e perché molte cose hanno avuto origine nei paesi anglosassoni e perché non siamo restii a prestiti da altre lingue. Non stupisce che esistono anche tante parole che non hanno una traduzione italiana, perché non sono parte della nostra cultura. Parole come ad esempio “bodyshaming”, “catcalling”, che derivano da neologismi non hanno una traduzione in nessun altra lingua. Ma ci sono altri termini che crediamo inglesi, ma che in realtà non lo sono.

Alcune parole che pensiamo inglesi non lo sono: ecco quali sono

Quasi tutti abbiamo studiato l’inglese e abbiamo una conoscenza buona di questa lingua. Questo perché si comincia già da quando si è bambini a impararlo ed è già inserito nei programmi scolastici ormai da diversi decenni. Se prima l’inglese veniva studiato nelle scuole superiori, oggi si studia già dalle elementari o addirittura dalla scuola materna in certi istituti. Chi non conosce bene la lingua può riscontrare parecchie difficoltà nella vita quotidiana e fare delle figuracce qualora si dovesse trovare a conversare con uno straniero.

Alcune parole che usiamo non sono inglesi
Alcune parole in inglese che usiamo nella lingua non esistono – davidepatron (tiktok) – (liberaveneto.it)

Chi non conosce la lingua può anche pensare che alcune parole che utilizziamo di frequente sono inglesi, ma non è così. Lo ha svelato Davide Patron, un tiktoker esperto di lingua inglese.  Uno di questi è il “phon”, altro nome dell’asciugacapelli. In inglese questa parola è sconosciuta: si chiama infatti hairdryer. Se si usa la parola phon in un paese anglosassone nessuno capirebbe di cosa stiamo parlando. “Phon”, infatti, è una parola che deriva dal tedesco Föhn, e prima ancora dal latino ed è praticamente ormai italiana.

Un’altra parola è “post-it” per indicare i foglietti che si attaccano dappertutto per far ricordare eventi, numeri e appuntamenti, parola che non esiste in inflese, ma che si chiamano “sticky notes”. Ma perché lo diciamo? Semplice, è una marca famosa di blocchetti.

Poi c’è lo scotch, ma se pronunciamo questa parola in Gran Bretagna o in America capirebbero che vogliamo il wiskey, poiché nei paesi anglofoni si chiama “tape”. L’origine del nostro termine è curiosa e deriva da “scozzese” perché si riferisce allo stereotipo di tirchieria, per la presenza di poca colla. L’altra parola che sembra inglese è “cotton fioc”, ma è solo un altro nome commerciale che nei paesi britannici non esiste. Gli inglesi li chiamano “cotton buds” o “Qtips”.

Altro caso emblematico preso in esempio da Davide su TikTok è scottex, che indica solo un famoso marchio italiano. In inglese si dice kitchen roll o paper towel.

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